La sola applicazione del concetto osteopatico non permette infatti di spiegare il complesso quadro doloroso come quello fibromialgico, i cui sintomi escono anche dalla sfera muscolo-scheletrica interessando piĂą sistemi.

L’analisi della perdita di mobilitĂ  articolare può chiarire, in chiave biomeccanica, i comuni dolori muscolo-scheletrici non infiammatori. E' però importante precisare che una o piĂą disfunzioni meccaniche di questo tipo, non sono in grado di : disturbare la qualitĂ  del sonno,  generare problemi di mucose, creare stati d’ansia, indurre perturbazioni neurovegetative.

Il paziente fibromialgico, come qualsiasi individuo, può avere qualche “blocco” responsabile di un dolore distrettuale, ma è evidente che la fibromialgia non è solo la semplice somma di squilibri e contratture muscolari .
 Per tutti questi motivi i modelli terapeutici di natura non farmacologica selezionati dal referenziale del Metodo per il trattamento delle fibromialgie, non prevedono quelle tecniche manuali tipiche spesso necessarie per altri disturbi quali, ad esempio, la lombalgia comune o un torcicollo sviluppato dopo un “colpo d’aria”